domenica 27 novembre 2011

Santa Maria Del Popolo : un Patrimonio Culturale,Storico, Economico che Nessuno Stato al Mondo può Euguagliare





Nessun romano o italiano conosce bene questa meravigliosa chiesa.Ci voleva Dan Brown a farla conoscere al polpolo di Roma a cui la chiesa è dedicata.
La chiesa, grazie alla presenza di una antica immagine miracolosa della Madonna, è sempre stata un luogo di grande attrazione per i fedeli.

 

  Proprio perchè posta in adiacenza delle antiche mura di Roma - realizzate dall’imperatore Aureliano a partire dall’anno 273 - e contigua alla antica Porta Flaminea, la Chiesa di Santa Maria del Popolo  fin dalla sua fondazione ha rappresentato il primo luogo di devozione per chiunque, pellegrino o Re, religioso o artista, mercante o Papa, entrasse in Roma, provenendo da Nord .
 L’immagine della facciata che vediamo oggi è quella derivata dagli interventi di Gian Lorenzo Bernini che l’ha modernizzata.

Fu papa Pasquale II nel 1099 ad iniziare la costruzione di una cappella là dove ora sorge Santa Maria del Popolo. Leggenda narra  che la Vergine apparve in sogno al papa e lo invitò a costruire una chiesa dove era sepolto Nerone che era diventato per i romani un luogo  maledetto.

 Papa Pasquale II (1099) taglia l'albero "infestato" da spiriti malefici e costruisce la prima chiesina, (in latino "populus") dedicata alla Madre di Dio e degli uomini.

Gregorio IX consacra la chiesa gotica e vi porta la maestosa icona bizantina, dal Sancta Sanctorum della Scala Santa del Laterano (1231).

 
Tra il 1472 e il 1478, per volere di Sisto IV della Rovere, la chiesa viene ricostruita e prende la forma che èrimasta fino ad oggi. Nella chiesa di Santa Maria del Popolo si trova la più estesa presenza di grandi monumenti sepolcrali marmorei realizzati tra la fine del XV secolo e la prima metà del XVI secolo. È da ricordare subito che molti di questi monumenti non occupano più il luogo originario e ciò a causa delle trasformazioni berniniane ma anche a causa di quelle dell’inizio del XIX secolo, seguite alla distruzione del grande convento, per realizzare la Piazza del Popolo a opera di Giuseppe Valadier.  L'architetto che la progettò è sconosciuto.

Tutta la concezione simbolica della cappella si basa sulla Redenzione e la Resurrezione, incentrata sulla figura di Maria e si collega ad altri complessi  simboli di matrice neoplatonica. Al centro il pregevole disco a intarsio marmoreo (forse su disegno di Bernini) con raffigurata la Morte, chiude l’accesso al sepolcreto, ove era collocata un’altra semplice piramide che probabilmente, come alcuni studiosi hanno messo in evidenza, veniva raggiunta, dai raggi del sole attraversanti la finestra del tamburo e una apertura nel pavimento.

Esternamente la cappella si presenta in forme estremamente semplici in adesione a un simbolismo di natura platonica: cubo, cilindro e sfera.

Prima di inoltrarci nel giro delle due navi minori e nelle dieci cappelle che su queste si affacciano, gettiamo uno sguardo al pavimento della chiesa ove si possono scorgere una grande quantità di lapidi sepolcrali, molte con immagine a bassorilievo, altre con ricche decorazioni e altre ancora con eleganti iscrizioni.

 

L' interno. È formata da tre navate. Bernini tra il 1655 e il 1659, sotto il pontificato di Alessandro VII Chigi, la ristrutturò, aggiungendo  simboli e messaggi a molti sconosciuti.

 L'altare, con l'icona di Santa Maria del Popolo al centro. La struttura non è quella originale, ma è stata costruita nel 1637 per volere del cardinale Sauli.


 Cappella Della Rovere (la prima a destra). Un presepe del Pinturicchio, con San Girolamo in primo piano inginocchiato e, forse, un autoritratto dello stesso Pinturicchio in secondo piano. 

 Cappella Cybo (la seconda a destra). Immacolata Concezione, con i Santi Giovanni Evangelista, Gregorio, Giovanni Crisostomo e Agostino. Di Carlo Maratta
 Cappella Basso Della Rovere (la terza a destra). Madonna con Bambino e Santi. Maestranze del Pinturicchio

 Cappella Basso Della Rovere (la terza a destra). L'Assunzione. Maestranze del Pinturicchio

 Estremità destra del transetto. Visitazione, dipinta nel 1659 da Giovanni Maria Morandi durante i lavori di ristrutturazione fatta dal Bernini

Guillaume de Marcillat (1509).Coro. Storie di Gesù bambino: la nascita, l'adorazione dei pastori, la presentazione al Tempio, la figa in Egitto.

Guillaume de Marcillat (1509). Coro. Storie di Maria: il matrimonio di San Gioacchino e Sant'Anna, la nascita di Maria, la presentazione al Tempio, matrimonio con Giuseppe.

La volta del Coro: incoronazione di Maria, con gli Evangelisti, i padri della Chiesa e Sibille. Pinturicchio (1508 - 1509

 Particolare della volta del Coro: San Matteo con l'angelo. Pinturicchio

 Particolare della volta del Coro: San Marco con il leone. Pinturicchio

 Particolare della volta del Coro: San Luca che dipinge Maria con il toro. Pinturicchio

 Particolare della volta del Coro: San Giovanni con l'aquila. Pinturicchio

 Particolare della volta del Coro: S. Agostino. Pinturicchio

 Particolare della volta del coro: la sibilla Cimeria. Pinturicchio

 Particolare della volta del coro: la sibilla Delfica. Pinturicchio

Particolare della volta del coro: la sibilla Eritrea. Pinturicchio

 Particolare della volta del coro: la sibilla Persica. Pinturicchio

Coro. Monumento funebre dedicato a Girolamo Basso della Rovere. Andrea Sansovino


Sempre nel transetto possiamo trovare la testimonianza di due eventi di estrema importanza, il primo con una valenza storica, l’altro di valenza artistica: quello di valenza storica riguarda la cappella, dedicata a Santa Lucia, che aveva accolto due dei figli di Rodrigo Borgia e successivamente la loro madre, Vannozza; l’altra cappella, dedicata ai santi Pietro e Paolo fatta realizzare da Tiberio Cerasi, avvocato concistoriale, custodisce due tra le più importanti tele di Caravaggio, l’una rappresentante la Crocifissione di San Pietro e l’altra la Conversione di San Paolo.
Cappella Cerasi (la prima a sinistra dell'Altare). Conversione di San Paolo. Caravaggio (1601)

  Cappella Cerasi (la prima a sinistra dell'Altare). Assunzione. Annibale Carracci (1601)

Cappella Cerasi (la prima a sinistra dell'Altare). Crocifissione di San Pietro. Caravaggio (1601)

  La Sacra Famiglia con simboli della Passione, dipinta del 1659 da Bernardino Mei durante i lavori di restauro del Bernini.

Cappella Chigi (seconda a sinistra). Natività della Vergine. Sebastiano del Piombo (1530 - 1533)

 Cappella Chigi (seconda a sinistra). Creatore e otto figurazione di pianeti. Mosaico di Luigi de Pace su disegni di Raffaello.

Cappella Chigi (seconda a sinistra). Giona che esce dal ventre della balena. Lorenzetto 

Cappella Chigi (seconda a sinistra). Abacuc e l'Angelo che indica la statua di fronte di Daniele nella fossa dei leoni.  Bernini

 Cappella Chigi (seconda a sinistra). Daniele nella fossa dei leoni. Bernini (1655 - 1657)

La croce rappresenta un simbolo di un esorcismo, secondo alcuni sotto la colonna era sepolto proprio Nerone.

 La morte imprigionata e sconfitta



















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